Per cinque anni la multinazionale americana ( che ha battuto la concorrenza dell’Adidas) avrà l’esclusiva sul campionato di calcio. Il 2017 rappresenta una Caporetto calcistica per l’Italia, con l’esclusione dai Mondiali per mano della Svezia. Nella foto a sinistra, Alcide De Gasperi durante la cerimonia della posa della prima pietra al costruendo stadio di Fuorigrotta il 27 aprile del 1952. In alto, il San Paolo al tempo dell’inaugurazione senza le coperture in acciaio apportate successivamente per i mondiali di calcio. Soprattutto quando per la pioggia il pallone – tutt’altro che impermeabile – diventava pesante. Fu un gol di Gullit, in un pomeriggio di pioggia alla vigilia di Pasqua, durante un Inter- Milan terminato 1-1, a spegnere gli entusiasmi e a riportarmi coi piedi per terra, ma per qualche mese Manicone, per me, fu “megl’è Pelé”. GUANTI – All’inizio erano usati solo da alcuni portieri, non da tutti, Anche perché a quei tempi erano semplici guanti di “tutti i giorni” che poi diventavano ovviamente pesanti sotto la pioggia. Qui il Napoli disputò il suo primo storico campionato di A, Divisione Nazionale a due gironi, in cui conquistò un solo punto col Brescia, il 13 febbraio del 1927. La squadra azzurra continuò a giocare all’Arenaccia in attesa dell’inaugurazione dello stadio voluto dalla tenacia ferrea di Giorgio Ascarelli, al Rione Luzzatti.
Alla guida della squadra azzurra c’è Enzo Trombetta che rimane in sella alla selezione fino al 12 gennaio 1989 quando porta la squadra azzurra al sesto posto del mondiale olandese vinto dal Brasile. Il “San Paolo” fu inaugurato ufficialmente con Italia-Svizzera (3-0), il 6 gennaio 1960, dopo circa dieci anni di lavori. Il 27 gennaio 1946, Napoli-Bari 2-1: al gol tanto atteso dell’albanese Lustha, il primo in maglia azzurra del neo acquisto, l’esultanza fu tanta da far crollare una fetta delle tribune. La lunghezza posteriore della maglia è di 32,5 pollici. La maglia era ovviamente bianca, con l’iconico logo societario disegnato da Paul Trevillion e col logo admiral (sempre in gialloblù) sulla sinistra. E sopra ci hanno messo un cartellino con scritto “Alluvione del 6/11/1994”. Così, per la memoria storica, che si sappia che quell’acqua era arrivata fin lì. Rifatto ex novo negli Anni 70, anche per altri sport. Negli anni novanta nacquero il Gruppo Sismico e i Briganti. Dalle prime schiume in lattice di gomma utilizzate dall’inizio degli anni ’80 ai tipi più evoluti e meno tendenti all’abrasione precoce. La svolta arriva il 25 giugno 2013 quando l’imprenditore siracusano Gaetano Cutrufo (all’epoca presidente del Palazzolo militante in Eccellenza) rileva la società e decide di trasferirne il titolo sportivo nel capoluogo, Dopo un primo anno di assestamento, nelle successive due stagioni ottiene due promozioni dirette, riportando a distanza di soli quattro anni il Siracusa in tottenham terza maglia serie.
Anche l’abbigliamento calcistico (come, del resto, tutto quello sportivo) ha subìto l’evoluzione dei tempi e della moda. Nella stagione 2022-2023, viene costituita la sezione femminile del club ciociaro a seguito della cessione del titolo sportivo dell’A.S.D. Sono cambiate anche le porte: all’origine i pali erano esclusivamente a sezione quadrata (quindi con spigoli pericolosi), ma con quel palo si aveva una discreta certezza di dove sarebbe finita la palla dopo averlo colpito. Dal sito internet dell’Associazione culturale Museo del Potenza Calcio, sezione Tour MUSEO/Sponsor. 2015 – Cambia denominazione in Società Sportiva Dilettantistica Potenza Calcio a r.l. Di seguito l’organigramma tratto dal sito Internet ufficiale della società. MANCHESTER UNITED (terza maglia) – ufficiale – La terza maglia dello United rende omaggio all’emblema del club: il diavolo rosso. La maglia di trasferta, sostanzialmente analoga nel concept, utilizzava il bianco come colore principale lasciando il blu nelle bordature laterali. Maglia Gara Home 23/24 – Parma Calcio – XL è stato ordinato e verrà spedito non appena sarà di nuovo disponibile. Ammesso al nuovo Campionato Interregionale – Prima Categoria. A fine campionato, le ventiquattro squadre maggiori, insoddisfatte dell’elefantiaco allargamento del campionato (ben 88 società parteciparono alla Prima Categoria 1920-1921) e desiderando un torneo più elitario, fuoruscirono in massa dalla FIGC creando un campionato concorrente a 24 squadre – la Prima Divisione – gestito dalla neonata CCI (Confederazione Calcistica Italiana).
L’impianto venne distrutto dai bombardamenti aerei degli anglo-americani durante il tormentato campionato 1941-42 e successivamente subì un lungo saccheggio. Il Napoli giocò al Vomero nel 1933-34, perchè l’Ascarelli era in rifacimento, in vista dei mondiali del 1934. Vi ritornò nel finale del 1941-42 e nel ’42-43 (perchè l’Ascareli era stato bombardato) ma fu sfrattato dalla Wehrmacht e dalle S.S., che lo usarono anche come centro di raccolta dei partigiani napoletani catturati dai tedeschi. Troppo distante era la folla. Interessante notare come ci sia solo una squadra italiana tra le prime 20 (la Juventus), che Milan e Inter siano appaiate a una media di 2mila maglie vendute a stagione. È il colore più rappresentativo della squadra nazionale ed è utilizzato come simbolo della famiglia reale del Paese. Nello Stadio del Vomero trovarono sepoltura provvisoria (lato curva nord) i partigiani uccisi dai nazisti durante le “Quattro giornate”, cerimonia alla quale presero parte anche i dirigenti e i giocatori azzurri.




















